venerdì, maggio 04, 2007

E' nato "Il futuro di La Maddalena"


                                                              
                                                                                                                                                     
         E' nato "Il futuro di La Maddalena", il primo blog che tratta di iniziative socio - economiche per lo sviluppo dell'isola Della Maddalena. Vi troverete alcuni spunti sui quali poter discutere intervenendo con i vostri argomenti e le vostre opinioni, inserendone altri che riterrete opportuni. Spero che vogliate interloquire fra di voi confrontando i vostri convincimenti con quelli degli altri nel tentativo di trovare delle soluzioni per un miglior futuro della nostra isola. La mia speranza oltre alla succitata è quella di sollecitare un dialogo fattivo. Per i meno esperti (come me) del presente mezzo, scorrete i post successivi e dopo averli visitati,se vorrete, inserite i vostri commenti (semplici o anche molto dettagliati).
L' idea di questo post è di rendere visibili i commentatori che lo desiderano, potrete anche inserire i vostri video su youtube ed inviarmi per email l'url o meglio il codice in modo che io sia autorizzato ad immetterli nel blog. E' ovvio che l'oggetto dei vostri video dovrebbe attenersi a quanto trattato in queste pagine e che ogni commento e video sarà di esclusiva responsabilità dell'autore.

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giovedì, maggio 03, 2007

Collegamento fisso La Maddalena-Palau

Ipotesi di collegamento fisso La Maddalena (Punta Chiara) - Santo Stefano  tramite ponte con due corsie viarie,una corsia d' emergenza, due ciclabili, due pedonali, chioschi e piazzuole belvedere.





















Ipotesi di collegamento fisso La Maddalena - Palau nell' attraversamento di Santo Stefano

















Ipotesi di collegamento fisso Santo Stefano (V. Marina) - Palau (zona Barrage) tramite ponte con due corsie viarie,una corsia d' emergenza, due ciclabili, due pedonali, chioschi e piazzuole belvedere

Da quali iniziative dipende il futuro della Maddalena? Da una più ampia visione legata ad uno sviluppo turistico? Dalla dismissione dei beni demaniali e quindi dal loro utilizzo da parte del pubblico e del privato? Dal Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena? Dallo sviluppo urbanistico? Credo che nessuna delle sopramenzionate ipotesi sia, da sola o insieme alle altre, sufficiente per creare un benessere economico ed un accrescimento culturale della popolazione. Secondo me, l' iniziativa principale sarebbe quella di cercare di realizzare un collegamento fisso tra l' isola (Sarda) Della Maddalena e la Sardegna. Un ponte (consentendo una maggior rapidità e continuità degli spostamenti) darebbe più facilmente, ai cittadini di La Maddalena, la possibilità di usufruire delle iniziative culturali di altre località della impropriamente detta "terra ferma", naturalmente anche il viceversa. Lo stesso varrebbe per poter disporre, da parte dei residenti Maddalenini, delle possibilità di lavoro fuori dell' arcipelago. Ci sono degli svantaggi? La perdita (parziale) dei posti di lavoro da parte dei marittimi e dell' indotto, che verrebbe compensata da quelli che si otterrebbero, inizialmente, con la costruzione del ponte, successivamente, con la sua gestione e manutenzione. Inoltre il collegamento fisso effettuato con due ponti (attraversando Santo Stefano) potrebbe ospitare da entrambi i lati delle piccole attività commerciali (artigianato, gioiellerie, chioschi-bar, piazzuole belvedere ed altro) procurando così altri posti di lavoro. Si otterrebbe anche una stupenda passeggiata panoramica. Un altro svantaggio potrebbe essere rappresentato dal maggior afflusso di lavoratori esterni e dall'apparente diminuzione delle attività commerciali ed artigianali ma ciò non è vero perché se un' attività commerciale o artigianale è gestita bene, con professionalità, avrà la possibilità di operare anche fuori dell'arcipelago, non dovrebbe avere problemi derivanti dalla concorrenza come non ne dovrebbero avere i lavoratori Maddalenini che potrebbero lavorare ad Olbia, Tempio, Arzachena, Santa Teresa, Palau ed altre località per poi ritornare più facilmente dove risiedono. Altro ipotetico punto negativo sarebbe il presunto aumento della criminalità dovuto al maggior afflusso di gente esterna al nostro ambiente. Cosa facciamo ci circondiamo con il filo spinato? Le altre città che sono sulla "terra ferma" lo hanno fatto? E' più realistico pensare che l' uscita del collegamento fisso sarebbe un imbuto dove eventuali malviventi andrebbero a cacciarsi e quindi il collegamento fisso sarebbe un deterrente per l'aumento della delinquenza. Alcuni dicono che la natura dell'isola sarebbe snaturata, imbruttita, secondo me Venezia con il collegamento alla "terra ferma" non ha perso il suo fascino e se un ponte viene costruito con determinate caratteristiche diventa paesaggisticamente qualificante e quindi un' ulteriore attrattiva turistica. L'ospedale non perderebbe di importanza perché temporalmente più vicino a quello di Olbia ma ne acquisirebbe perché sarebbe più raggiungibile dagli abitanti di Palau, Santa Teresa, ed anche di Arzachena diventando realmente complementare a quello di Olbia.
Oggi La Maddalena importa tutti i beni di cui ha bisogno, acquistandoli ad un prezzo molto maggiorato a causa della sua insularità e gli abitanti sono costretti a spendere non poco del loro tempo e denaro per ogni spostamento. Ciò è ovviabile solo effettuando un collegamento fisso fra le due rive.Vi invito a partecipare a questo post con le vostre opinioni.

Ponte che collega La Maddalena e Palau con due corsie viarie, due ciclabili due pedonali, box artigianali - commerciali e piazzuole belvedere




















Ponte che collega La Maddalena e Santo Stefano con due corsie viarie, due ciclabili due pedonali, box artigianali - commerciali e piazzuole belvedere



Ponte che collega Santo Stefano e Palau con due corsie viarie, due pedonali, box artigianali - commerciali e piazzuole belvedere

mercoledì, maggio 02, 2007

Dismissione beni demaniali

La Marina Militare Italiana ha intenzione di cessare la sua pluridecennale attività nell' Arcipelago di La Maddalena. L' Ammiragliato è già stato spostato a Cagliari, le Scuole Sottufficiali hanno preso da molto tempo la strada di Taranto, l' Arsenale militare ha locato le sue attività a La Spezia ed altrove, la Caserma Faravelli è rimasta deserta, il glorioso Marinferm (ospedale militare) si è ridotto ad uno stabile vuoto, ciò che rimane della Caserma Bastianini (corsi di addestramento per la bassa forza) sembrerebbe pronto al trasferimento. Il Governo o chi per esso ha deciso così e deciderà come riterrà opportuno per il restante (non penso che cesserà mai le attività come i circoli ricreativi e quelle con scopi di svago, non sono degli stupidi masochisti). Noi che cosa facciamo? Piangiamo e battiamo i piedi per terra? Ritengo ormai che ci convenga accettare la situazione (come sempre stupidamente abbiamo fatto, da struzzi quali siamo sempre stati) e chiedere a gran voce la dismissione dei beni demaniali pretendendone, la proprietà e quindi l'utilizzo.
L'Ammiragliato se dismesso (non ci credo affatto), potrebbe essere utilizzato direttamente dal Comune per svariate possibilità: un casinò? uffici di rappresentanza? uffici turistici? altro?
La Caserma Bastianini (scuole sottufficiali) avrebbe con lo specchio acqueo antistante dell' Isola Chiesa un potenziale turistico enorme (con opportune modifiche si potrebbe utilizzare la capacità alberghiera e portuale di cui dispone). Non credo che ci siano molte altre località in Europa con una eguale ricettività.
Marinferm (ospedale militare) sarebbe la logistica ideale all' antistante specchio acqueo del porto militare, da utilizzare con i suoi banchinamenti per l'ormeggio di mega yacht ed in rada per navi da crocera.
L' Arsenale Militare andrebbe bene per un uso orientato alla cantieristica navale o per altro.
La Caserma Faravelli potrebbe ospitare il centro artigianale o gran parte di esso.
Le batterie militari dovrebbero essere ristrutturate ed utilizzate turisticamente, penso ad un tour comprendente (con unico biglietto) le stesse batterie, il Museo Garibaldi, il Museo navale ed il Museo mineraologico.
Le proprietà demaniali dismesse ed ora utilizzate dalla Marina U.S.A., vedi zona Vaticano e Santo Stefano, potrebbero essere adibite: la prima anch' essa come zona artigianale, la seconda la vedrei come villaggio turistico.

venerdì, aprile 06, 2007

La politica a La Maddalena

Per poter operare al riguardo degli argomenti trattati nei post è necessario che ciò sia fatto dalla politica che alla Maddalena sembra essere poco incisiva e troppo dilettantesca, è praticata male ed inefficacemente.
Tutti i nostri rappresentanti, sia nell' amministrazione comunale sia nei partiti, pensano a pontificare e prevalentemente a contrastare l' avversario, mi spiego meglio: penso che fra di loro  non ci sia alcuno dispostodialogare con i cittadini (tranne in prossimità delle votazioni) ed ancor peggio che sia disponibile a lasciarsi contattare, mentre ha molta sollecitudine nello smontare le iniziative altrui anzichè analizzarne i lati positivi cercando di collaborare.
Probabilmente pensano di essere dei grandi politici, di dover risolvere problemi enormi di carattere nazionale ed internazionale, non si rendono conto che debbono più che altro amministrare una cittadina sentendo e coinvolgendo la popolazione. Hanno ascoltato chi subisce i disagi per poter effettuare la raccolta differenziata e cosa pensa il cittadino che si possa fare per diminuirne gli inconvenienti?
Hanno chiesto ai Maddalenini se fosse prioritario, rispetto alla potabilizzazione dell' acqua, sopraelevare il mercato civico?
Hanno consultato i cittadini per sapere se vogliono rimanere ancora isolati oppure collegati in maniera stabile alla "terra ferma"? Hanno interpellato la gente al riguardo di un eventuale o non sviluppo edilizio? Penso che loro ritengano di avere già le risposte e che i Maddalenini non siano all' altezza di poter, non dico decidere, ma avere opinioni al riguardo. Purtroppo i nostri rappresentanti perserverano nel mantenere una distanza fra loro ( nobili?) e la cittadinanza ( plebe ? ).

sabato, marzo 17, 2007

Il qualunquista

Maddalenini: SIESTA O COMA



E' inutile insistere per cercare di smuovere la stupidità inamovibile del Maddalenino, tutto gli passa sopra, per lui la futilità è importante l'essenziale è inutile. Soltanto poco tempo fà se al dipendente Maddalenino dell' arsenale militare si faceva notare la possibilità della chiusura della struttura e quindi della perdita di posti di lavoro, rispondeva che loro erano "intoccabili"; soltanto poco tempo fà se ai dipendenti della marina U.S.A. si faceva notare che gli Americani prima o poi sarebbero andati via dalla Maddalena,
rispondevano che ciò era improbabile; soltanto poco tempo fà se al marittimo Saremar Maddalenino si faceva notare che non doveva essere "arrogante" ma disponibile con i viaggiatori, rispondeva con uno sguardo di sufficienza sollevando la passerella non permettendo l' imbarco; oggi con la coda fra le gambe chiedono tutti l'appoggio della popolazione Maddalenina(abulica). E' proprio vero che nei proverbi c'è il senno dei popoli ed io trovo giustissimo quello che dice: a lavare la testa all' asino si perde sia l' acqua che il sapone. Se vogliamo avere un futuro riguardante sia il nostro sociale che l'economia dobbiamo innanzitutto cambiare il nostro comportamento verso gli altri e sopratutto il nostro modo di essere nella società.

giovedì, febbraio 08, 2007

Portualità

                                                                                                                                                                                                                                         
Il porto turistico di Cala Gavetta, gestito dal comune di La Maddalena, è del tutto inadeguato allo scopo in quanto ha una capienza molto limitata dovuta sia alla sua esiguità che all'occupazione impropria ed immotivata di posti barca da parte di natanti: della Capitaneria di porto, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza,della Polizia di Stato, dell' Ente Parco, della Protezione Civile, delle barche da pesca e da trasporto turisti. Bisognerebbe spostare la maggioranza delle suddette imbarcazioni nei banchinamenti di Punta Chiara, oggi utilizzati dalla Capitaneria di Porto e dai mezzi di collegamento con Santo Stefano al servizio della Marina U.S.A. , consentendo così di ampliare la capacità di posti barca nel porto di Cala Gavetta.
Il gestore pubblico (Comune) praticamente non offre un servizio efficiente perchè limita, sopratutto nel periodo invernale, il personale addetto alla portualità ed ai servizi igienici. L'ufficio inoltre è ubicato in una "baracchetta", offrendo in tal modo un' immagine poco decorosa e quindi un pessimo biglietto da visita della città.
Il sempre citato ma mai realizzato porto turistico di Cala Mangiavolpe (Piazza Comando) è anch'esso, con limitati posti barca, gestito in maniera approssimativa, non credo per colpa dei privati ma per situazioni costringenti che limitano i conduttori nell' iniziativa. Altrettanto si può dire per le altre portualità private.

martedì, febbraio 06, 2007

Centro storico


Il nostro Centro Storico si estende da Cala Gavetta a Piazza Umberto I° continuando (perchè no) verso il rione Due Strade per poi risalire fino alle vie La Marmora e Balbo. In quest' ultimo periodo si sta procedendo al rifacimento delle strade, delle piazze e delle facciate degli immobili, certamente un' iniziativa encomiabile, purtuttavia a mio avviso tutto ciò è insufficiente per renderlo più animato perchè, tranne la parte che va da Piazza Umberto I° a Cala Gavetta, il restante è praticamente privo di vita. Per ottenerne la rivitalizzazione è necessario facilitare l'insediamento di attività commerciali (oggi poco presenti) nelle zone interessate eliminando l'obbligo del possesso dei parcheggi per ottenere la destinazione d' uso commerciale (non sò quale sia l' ente pubblico che lo possa attuare). Altro da fare sarebbe la concessione del suolo pubblico dando modo di poter usufruire di spazi ristoro ed esposizione (stagionali?). Bisognerebbe anche considerare l'utilizzo delle piazze Umberto I°, Ferraccio e Bambino Gesù per poter ospitare piccole e medie manifestazioni sia a livello professionale (con o senza lucro) che a livello dilettantistico. Ritengo che da un tale utilizzo ne possa trarre vantaggio il turismo della Maddalena.

lunedì, febbraio 05, 2007

Parco Nazionale



Al riguardo del Parco dell' Arcipelago della Maddalena, il primo problema che ci si deve porre è se sia giusto che ci sia, se la risposta sarà affermativa bisognerà chiedersi se l' attuale perimetrazione sia adeguata alle esigenze della Maddalena. Altro punto importante è l' eventuale estensione ad altri centri dirimpettai, in considerazione anche della creazione del Parco Internazionale con la Corsica.
L' esistenza di un Parco è giustificata sopratutto da fattori di salvaguardia e quindi di mantenimento dell' ambiente naturale che nel nostro arcipelago si è mantenuto in buone condizioni sia per il senso civico di molti Maddalenini sia per il contributo della Marina Militare Italiana. Essendo da diversi anni notevolmente aumentata la presenza dei turisti, per poter proteggere adeguatamente l' ambiente del nostro arcipelago forse è utile che ci sia il Parco Nazionale. Ciò detto e considerando i limiti (consistenti per un centro abitato di 12.000 residenti più circa 2.000 non) penso che l' isola madre debba essere esclusa dalla perimetrazione per poter essere meglio amministrata dall' autorità comunale.
Ritengo altresì che si potrebbe estendere il parco verso i comuni di Palau e Santa Teresa (avutone il loro assenso) integrandolo con le loro aree marine e terrestri concordate.
Il presidente del Parco dovrebbe essere nominato fra o da gli abitanti del comune o comuni che lo compongono e comunque sarebbe importante che chi ne fà parte abbia una maggiore rappresentanza nella sua amministrazione.

venerdì, febbraio 02, 2007

Sviluppo Edilizio

Lo sviluppo edilizio dell'isola di La Maddalena è importante perchè comprensivo di altri fattori a loro volta molto rilevanti. Esso infatti non può disgiungersi dall' ambiente, dall' occupazione, dall' economia, dal turismo, dal commercio, dall' artigianato e da altro, quindi proprio per queste sue correlazioni, a mia opinione, riveste una consistente importanza nel futuro della nostra isola. Altri centri abitati della Gallura, come Palau, Santa Teresa, Arzachena e Olbia, hanno già da molto tempo percorso questa strada ottenendo vari risultati ai quali noi possiamo guardare sia per non fare i loro errori sia per ottenere i loro stessi vantaggi. Iniziamo ad analizzare lo sviluppo occupazionale: è innegabile che darebbe più lavoro a chi dovrebbe progettare, verificare la fattibilità dei progetti, edificare gli immobili, costruire gli infissi, fare gli impianti (elettrici, idraulici ecc.) e la manutenzione di quanto edificato. Altrettanta considerazione è da attribuire al fattore economico, infatti l'edilizia creando più lavoro darebbe più introiti e quindi possibilità di spesa soprattutto ai residenti ed alle casse comunali, con gli stipendi, gli oneri di urbanizzazione, i contributi irpef ed in gran misura con l'I.C.I. Si avrebbero così le risorse economiche per creare nuova occupazione nel settore sia privato che pubblico ottenendo in quest' ultimo anche il vantaggio di gestire al meglio la cosa pubblica. Non si deve procedere ad una edificazione abnorme, come forse è stato fatto nei centri galluresi summenzionati, ma valutare concretamente la salvaguardia ambientale pensando allo sviluppo della rete stradale (è possibile farlo con l'intervento privato), ai parcheggi, alle zone commerciali (oggi del tutto mancanti come quelle artigianali) e alle zone da destinare allo sviluppo turistico e residenziale. Se si concorda sul fatto che la popolazione della Maddalena ne otterrebbe un certo vantaggio economico senza deturpare l'ambiente in maniera eccessiva (nessuno avrebbe piacere nel tenere una bellissima rosa in una campana di vetro senza poterne sentire il profumo), è da pensare al più presto sia a come individuare le zone commerciali, artigianali, residenziali, turistiche, per la viabilità e per i parcheggi, sia a come liberare il territorio da ingiustificati vincoli (vedi le zone alluvionali,eliminabili con la già finanziata canalizzazione da parte della Regione al Comune) ma anche il centro storico dal vincolo dei parcheggi per le attività commerciali. La zona da destinare al commercio dovrebbe essere inserita nel contesto urbano e non in periferia (ciò è possibile perchè fortunatamente alla Maddalena esistono ancora siti con tali caratteristiche), sviluppando una rete stradale con ai bordi costruzioni con portici ed attività commerciali al piano terra, uffici ed abitazioni ai piani superiori e spazi da destinare ai parcheggi. Le aree da assegnare all' attività artigianale dovrebbero essere individuate nella periferia. E' da considerare che la viabilità, i posteggi, le varie infrastrutture verrebbero realizzate interamente dai privati. E' ovvio che le zone turistiche, per denominazione stessa, devono essere collocate in siti che abbiano un' attrazione e funzione adeguata. Non vedrei male , per esempio, l'edificazione turistica dell' Isuleddu (bestemmia?) se si stabilisce che i privati devono cedere come area standard una fascia perimetrale al Comune, con l'obbligo per i proprietari della sua sistemazione secondo direttive dettate dal Comune stesso, P.T.R. permettendo.

mercoledì, gennaio 10, 2007

Commercio e artigianato


                             Purtroppo, nella nostra isola, sia le attivià commerciali che quelle artigianali non hanno mai avuto la possibilità di una reale espansione. Ciò, a mio avviso, è dovuto sia alla perdurante cattiva amministrazione pubblica, sia alla mancanza organizzativa degli addetti al settore, sia alla scarsità del bacino di utenza. Alla cattiva amministrazione è imputabile che nessuna, qualsiasi colore politico abbia avuto, ha mai deciso la destinazione di siti commerciali ed artigianali; alla mancanza organizzativa è imputabile il non aver mai voluto una consociazione (almeno per l'acquisto dei prodotti da vendere o lavorare acquistabili così a prezzi vantaggiosi); alla scarsità del bacino d'utenza è "imputabile"la limitatezza del territorio ovviabile con il collegamento fisso La Maddalena-Palau. Molti fra i nostri commercianti ed i nostri artigiani temono la concorrenza dei loro colleghi "d'oltremare" anzichè pensare il viceversa (farla), per questo motivo hanno sempre attuato il sistema della chiusura a riccio. Se ci fosse stato il collegamento fisso con l'altra sponda, con la loro "bravura e capacità" si sarebbero tenuti il bacino d'utenza Maddalenino ed avrebbero acquisito parte di quello dei paesi vicini; con la loro "non bravura ed incapacità" avrebbero perso gli utenti locali e non avrebbero mai acqisito quelli al di fuori dell' Isola. Nessun incapace può pretendere di essere salvaguardato contro l' interesse di molti .

lunedì, gennaio 08, 2007

Cultura e sport a La Maddalena



Alla Maddalena sono presenti diverse attività sportive:il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, il tennis, la vela, lo judo, il karate ed alcuni altri; mancano tuttavia altre iniziative riferite all' elemento più consono al luogo:l'acqua. Mi riferisco alla costruzione di piscine e centri sportivi inerenti al canotaggio. Capisco che possa essere difficile provvedere per il nostro squattrinato Comune, dato che non è in grado di rendere efficienti gli impianti che già ci sono, ma tutto ciò è ovviabile creando le condizioni perchè i privati possano operare al riguardo. Con il P.U.C. sono state inserite le zone S nelle quali é possibile edificare opere ad utilizzo sociale, con il consenso del comune. Il problema è che la nostra amministrazione comunale è troppo vincolistica anzichè essere aperta ad iniziative di sviluppo.
Risulta che i finanziamenti erogati dal comune per lo sport siano abbastanza esigui, questo per la solita mancanza di fondi. Il discorso non cambia se riferito allo spettacolo con l'aggravante dell' apatia cronica del Maddalenino verso gli spettacoli ed in genere la cultura. Nell' isola è presente una sola sala cinematografica (in uso temporaneo e benevolo della Marina Militare Italiana) che ad ogni rappresentazione rimane praticamente vuota, sia che si proiettino films che si reciti teatro. E' incredibile considerando che l' ipotetico bacino di utenza sarebbe di circa 15.000 persone. Per quanto riguarda i musei maddalenini abbiamo la fortuna di avere quello di Giuseppe Garibaldi che va avanti per attrazione propria e non per una buona gestione e propaganda. Gli orari di visita sono assurdi e talvolta lasciano il visitatore fuori del compendio (ad esempio delegazioni di Garibaldini). Sul museo navale c'è poco da dire, in pratica è inesistente. Per quanto riguarda quello mineralogico aspettiamo che si possa fare strada.

martedì, gennaio 02, 2007